2005 - Ora non ci sono più dubbi - Fondazione Museo Giuseppe Mazzotti 1903 Albisola

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2005 - Ora non ci sono più dubbi

IL TORNIO notiziario culturale della ceramica
il Tornio Notiziaruio Culturale della Ceramica

   A CHI AVRÀ VOGLIA DI RISPONDERE A QUESTE MIE RIGHE DEDICO LA MIA AMICIZIA E UN SENTITO, RIVERENTE RINGRAZIAMENTO
  di Tullio Mazzotti



   “Albisola” era il titolo del mio articolo con cui il Tornio ripartiva in forma cartacea nel luglio 2001.
   Scrivevo di un cambio generazionale che avrebbe coinvolto Albisola.
   Ora non ci sono più dubbi, ci siamo. Non ci sono più alibi.
   A volte mi sento in un deserto … altre mi sento determinato e so che c’è la farò, che ce la faremo.
   L’insicurezza deriva dalla debolezza dei segnali che ricevo, la sicurezza nella ferma determinazione che un dialogo sincero con tutti è talmente giusto che porterà risultato.
   La necessità di capire le trasformazioni, unire le potenzialità fra loro, fare squadra senza perdere gli individualismi di cui siamo ricchi saranno le armi vincenti.
   Questo numero de il Tornio piange la morte di Esa Mazzotti, Aldo Mondino, Serge Vandercam, Luciano Gallo Pecca e Lino Renzoni. È uno di quei numeri che non vorresti mai fare.
   Franco Dante Tiglio, Milena Milani, Giuseppe Bepi Mazzotti, Nalda Mura, Roberto Bertagnin,
   Enrico Bonino sono vivi; Gianni Celano Giannici, Sergio Dangelo (irriducibile grande genio dell’arte), Adriano Bocca, Aurelio Caminati sono vivi. Altri testimoni sono vivi. Nuove guide e compagni si stanno collocando sul palcoscenico dell’arte ceramica di Albisola.
   Gli attori della commedia precedente alla nostra hanno ricevuto gli applausi del pubblico e della critica. Un riconoscimento che ha portato alla ribalta mondiale Albisola.
   Ora non ci sono più alibi tocca a noi lavorare per coprire un vuoto che appare evidente.
   Tocca a noi lavorare per costruire, rimanendo attenti a che non venga saccheggiata la cambusa della nostra storia o snaturate le nostre caratteristiche. Liguri popolo testardo e riservato, che non ama far vedere le proprie emozioni, chiuso nelle proprie abitudini ma aperto a fiutare il vento.
   Il cambiamento è nell’aria. Necessariamente, inevitabilmente, per quanto triste possa essere.
   Esa Mazzotti aveva voluto e organizzato la Rosa d’Oro, un riconoscimento per chi amava Albisola; Luciano Gallo Pecca, con sua moglie Margherita, hanno scritto “L’Avventura artistica di Albisola”, lasciando all’editore Liguria oneri e onori economici eventualmente derivati dalla pubblicazione del libro da loro scritto (650 pagine dedicati al Novecento Albisolese); Lino Renzoni, titolare con il fratello Gianni del Ristorante omonimo (chiuso recentemente), benché “foresto” aveva creato il CEPA (Circolo Esercenti Professionisti Artigiani/Artisti) da cui sono nate tante iniziative artistiche e turistiche per Albisola.
   Una generazione che aveva ideali, persone che sapevano mettere nella loro agenda di lavoro obiettivi che non portavano denaro diretto nelle loro tasche, che sentivano come piacere destinare una parte del loro tempo e capacità all’ambiente dove vivano, che capivano quanto fosse importante investire risorse (anche solo di energia personale) sulla “struttura” ancor prima che sulla “singola operazione”.
   In altre parole persone che sapevano guardare un po’ più distante dei loro interessi personali.
   È questa una caratteristica attorno alla quale dobbiamo ritrovarci, perlomeno tutti coloro che Dio ha dotato di cuore, intelletto e istinto animale.
   Visto che ora tocca a noi perché non ci incontriamo.
   Anche solo per individuare le cose su cui lavorare. Anche solo per contarci.
   Anche solo per cenare assieme e parlarci.



 
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